Caro amico, ti scrivo
Attività di scrittura delle classi quinte
Ginosa, 20 aprile 2024
Cari lettori e care lettrici,
oggi vogliamo raccontarvi quello che abbiamo fatto a scuola martedì 9 aprile (classe 5^B) e lunedì 15 aprile (classe 5^A). La maestra Maria è entrata in aula e ha detto: “Oggi ho preparato una sorpresa per voi”. Subito ha iniziato a tirar fuori tante cose dalla sua valigetta e a posarle sulla cattedra: pergamene, calamaio, penna d’oca, un timbro, pezzettini di ceralacca, spago, ciondolini, tre cucchiaini, candele e fiammiferi. Poi, ci ha chiesto: “Siete pronti? Adesso scriviamo ai nostri amici una lettera diversa dalle altre, così come si faceva tanto tempo fa”. WOW!!! Doppio WOW!!! Sì, dovete sapere che, anche quest’anno, abbiamo dei penfriends, di Parma (classe 5^A) e di Paularo, un paesino vicino Udine (classe 5^B). Quando eravamo in terza, abbiamo scritto ai bambini della scuola di Ginosa Marina; lo scorso anno, invece, ai nostri coetanei di Buie, in Croazia, dove parlano anche italiano. Avere un amico di penna è bellissimo: lo conosci piano piano, in ogni nuova lettera lui ti svela qualcosa in più di sè e tu fai lo stesso. Solo che devi avere pazienza… Perchè? Perchè noi siamo abituati a ricevere risposte che viaggiano alla velocità della luce, a messaggi whatsapp super-rapidi, ma con le lettere non è così. Devi spedirle, aspettare che arrivino al destinatario e aspettare poi che lui scriva la sua lettera, la spedisca e che il postino te la consegni. Adesso, ad esempio, le nostre “lettere speciali” sono in viaggio e noi… Dobbiamo attendere… Chissà quali emozioni proveranno i nostri amici e le nostre amiche nel vederle e nel leggerle?! Per noi è stato supermegabello tornare indietro nel tempo: scrivere le pergamene usando la penna d’oca e l’inchiostro nel calamaio, sigillare la busta con il timbro “With love” sulla ceralacca sciolta con la candela, scrivere il nome del destinatario a caratteri gotici e legare la busta con lo spago e il ciondolino portafortuna. In fondo, i nostri bisnonni si divertivano comunque, anche senza tecnologia.
A presto.
Con affetto,
Mario Carrozzo (5^A) e Cristian Calabrese (5^B)